Lettori fissi

venerdì 2 luglio 2010

PostHeaderIcon Recensione: Il Silenzio di Lenth

 







 Autore: Luca Centi

Titolo: Il Silenzio di Lenth

Editore: Piemme (Freeway)

Prezzo: 20,00 €

Pagine: 430




Recensione di: Zia Mad








Un tratto scorre veloce sul foglio, lo attraversa, disegna, naviga. Erra.
La mano afferra la gomma, la passa sul brano sbagliato, ed essa strofina la carta, si sminuzza in brandelli di grafite sporca, rettifica anche un minuto spazio che si poteva salvare.
Un soffio; e quei pezzi di un passato di cui resta solo il solco violento volano, scompaiono, mentre altri ancora si appiccicano alle dita, imperterriti a non completare il viaggio. Sono scomodi, deleteri.
Bene, i residui della gomma sono come “Il silenzio di Lenth”. Pagine squallide, insignificanti, con uno strascico fastidioso in bocca, l’amaro di una lettura persa.
La trama potrebbe anche attrarre, e l’acquisto è garantito dalla bella presentazione che la casa editrice ha fornito al volume che, in sé, non ha poi nulla da offrire. La trama è suddivisa in due parti, la prima ridondante e noiosa, in cui ogni evento accade identico (o con minime sfaccettature di cambiamento) ad ogni personaggio. La cosa forte è che Centi ha avuto il coraggio di descrivere tale evento, più e più volte, per ogni stolto protagonista.
Nella seconda parte gli eventi prendono una piega leggermente diversa, si fanno più movimentati, nonostante la scrittura resti un abbozzo senza successo alcuno. La cosa che più mi ha lasciata scioccata è la gestione delle morti dei personaggi: non siamo nel Mondo Emerso, dove non è ancora stato segnalato un caso di morte per vecchiaia, ci troviamo in un vero e proprio lager nazista pseudo-fantasy. Muoiono come un castello di carte che si sfascia in preda a una tempesta, e la tristezza e il lutto che si pensa li accompagni durante la traversata del Cocito diventano uno strano limbo che dura pochi secondi appena: il vortice degli eventi si dimentica fin troppo presto dei poveri caduti sotto la penna fustigatrice del nostro scrittore.
Una cosa è certa: Luca non diventerà mai un poeta. Testimonianza i versi pietosi della sua profezia, che così recita:
I tre sigilli, come angeli di fuoco violeranno il cielo,
così come le ombre, non più tali, assumeranno differente sostanza.
E arriverà il giorno in cui l’astro adamantino,
per sfuggire al suo tristo fato, porterà a adempimento
delle quattro croci lo stabilito compito.
Solo allora il Succedersi troverà degno epilogo […]
Lo “stabilito compito” è una sferzata in pieno viso, fra versi che non hanno parvenza di assonanze fonetiche e che fuggono dal linguaggio compito e apocalittico che ben si addurrebbe a una rivelazione degna di tale nome. Ah, la profezia è di un certo tizio, Vehrne, nome che ricorda vagamente un parente prossimo del lombrico… verme vi dice qualcosa?
L’argomento estraniante è il pittoresco modo di associarsi alla religione, per me sviluppato in maniera ancora piuttosto immatura per lasciargli sortire il giusto effetto. I sacerdoti paiono tutti degli esaltati, e ogni cosa è fatta in nome di un Dio prettamente antipatico e che verrebbe voglia di sgozzare nel pieno del libro. Peccato che, fra tutte le morti, questa non sia stata ancora contemplata dall’autore. L’eroe eletto, per di più, pare essere diventato il cliché fantasy, che anche qui non viene saltato.
Lo stile è sciatto, semplicistico, ma qui mi vien da spezzare una lancia: è come trovarsi con della pasta in bianco a confronto con il minestrone, perlomeno ci troviamo con un sapore insapore che con un intruglio cattivo da ingurgitare.
Non pretendo che egli acquisisca dello slancio lirico, poiché non sarebbe congeniale ai fini del genere scelto, ma dovrebbe migliorare alcune caratteristiche dello stile per completare gli ambienti e far risaltare i passaggi salienti della storia.
Le descrizioni, ad esempio, da sole possono dire molto, e magari permettere di saltare paragrafi narrativi di spiegazione che paiono presi dai volumi polverosi di qualche biblioteca dell’orrore. Un buon narratore deve saper descrivere, e uno stile accurato permette di compiacere il lettore che man mano si figura la scena, pitturandola in mente particolare alla volta. Se ciò è svolto con dovizia e saggezza, si potrà evitare di cadere nel noioso, e saper mantenere in vita l’attenzione con una descrizione movimentata. È come l’amabile ape di Wilde che, mentre Basil e Lord Henry dialogano, dipinge “Il ritratto di Dorian Gray” col suo dolce passar di fiore in fiore.
Centi descrive a mo’ di elenchi, dicendo cosa è presente nel suo ambiente e l’effetto che l’accozzaglia di elementi dovrebbe suscitare nel complesso. Un esempio di descrizione Centiana:
“Venne trascinato fuori e solo allora rammentò il luogo in cui si trovava: un villaggio, decine di piccole capanne e campi irrigati, un corso d’acqua che scorreva diramandosi in più direzioni e l’enorme cascata, completamente circondata da una fitta vegetazione, che si gettava da una apertura alta centinaia di metri. A fare da cornice, imponenti montagne e cavità appena accennate che lasciavano intendere altrettante gallerie.”
Un esempio della stessa descrizione con l’intento di migliorarla:
“Lo trascinarono all’esterno, e parve rammentarsi solo allora che il luogo in cui si trovava era ben altro che la squallida e angusta cella in cui aveva trascorso le sue ultime ore. Lo accolse un villaggio composto da piccole capanne dal tetto in paglia e con basse pareti, e più in fondo numerosi campi, irrigati grazie a un corso d’acqua già di per sé ricco di diramazioni, e che gli abitanti avevano convogliato in dei canali che percorrevano i terreni coltivati. Alberi e cespugli spuntavano qua e là, immoti, concentrandosi nei pressi di una fantastica cascata dalle acque azzurrine. Ess a si gettava da un’apertura posta a centinaia di metri più in alto, e nel suo salto prendeva chiare sfumature di ogni colore, pervadendo l’aria di piccole gocce che ti inumidivano il viso quasi fossero lacrime d’angelo, lo scrosciare dell’acqua nel suo getto costante che ti accompagnava, durante il giorno e la notte, imboccandoti alla porta dei sogni come un dolce fruscio. Tutt’intorno vi erano alte montagne dai costoni bruniti, fra cui a volte si scorgevano cavità più buie, segno della presenza di altrettante gallerie.”
Mi spiace tantissimo di aver speso la bellezza di 20€ per questo libro. Anche se fa la sua figura nello scaffale dello studio, la lettura mi è parsa un’agonia lenta, con lievi interruzioni rappresentate da brani piacevoli, ma che resta pur sempre una punizione divina.
Complimenti alla copertina, fantastica e surreale, la sovraccoperta che in libreria fa quell’effetto mistico… che si smorza appena uno arriva a leggere il (fortunatamente) piccolo titolo sul bordo.
Concludo così la mia recensione.
Più che dire che fa schifo, devo anche dire che è da buttare? Sempre là stiamo.

Voto:  1/2 (mezzo) cappello
madhat 
Per maggiori informazioni: la recensione di Gamberetta

7 commenti:

Eleanor Amelie Rigby ha detto...

Me l'hai distrutto! xD Non lo comprerò MAI, sebbene già lo avessi notato in libreria e avessi pensato anch'io a quanto bella fosse la copertina! Comunque complimenti per la recensione, limitarsi a dire che fa schifo sarebbe stato piuttosto superficiale; in questo modo invece mi hai convinto a investire i miei guadagni in letture più appaganti LOL
Colgo l'occasione per congratularmi con voi per i titoli a destra, quelli delle vostre librerie: ho letto molti dei libri citati, e concordo con le vostre scelte;)

lacrimadicrisantemo ha detto...

Grazie Eleanor (o Amelie?), sinceramente direi che la cosa più difficile da fare nello scrivere recensioni è farlo su un libro che non ti è piaciuto ^^'
Il nostro è un blog particolare, perciò, sebbene creda in molto (tutto) di quello che si è detto nella recensione, mi dispiacerebbe che Centi passando di qui se la prendesse o si offendesse per ciò che ho scritto... in fondo ha provato a scrivere, (ha anche pubblicato!), e spero vivamente che nel tempo migliori :P Di mio ho cercato solo di mantenere un tono abbastanza professionale e a tratti ironico, senza che risultasse offensivo più del dovuto... come si deve al Trio dei Matti!
I titoli a destra sono l'unione dei libri letti da ognuno di noi, se ti interessa avere una recensione su qualcuno in particolare chiedi e vedremo di accontentarti :)
Per quanto riguarda invece la libreria di Anobii è solo la mia, però l'abbiamo messa lo stesso perchè fa la sua figura XD
p.s: fantastica l'icona di Luna Lovegood *-*

Fran ha detto...

Molto tempo fa, avevo avuto modo di leggere la recensione di Gamberetta e ero rimasta allibita di quanto avesse ragione, nonostante non avessi letto il libro... ^^'
Già allora avevo deciso che non avrei mai speso (o meglio sprecato) 20 euro, ma ora con la vostra recensione ne sono più che certa! XD
Cmq complimenti zia mad per aver dimostrato cos'è una "vera" descrizione! ;)
Ah! Troppo carina l'immagine del cappello con il voto!!!

Eleanor Amelie Rigby ha detto...

Tutto il mio rispetto perchè è riuscito a pubblicare un libro, ovviamente;)
Concordo sul fatto che la libreria Anobili faccia una buona impressione! xD Se in programma per il prossimo venerdì non c'è ancora nulla di prestabilito, mi piacerebbe si parlasse di 'Graceline'che ho intenzione di comprare (avendone sentito parlare molto bene). In alternativa, mi incuriosisce molto il seguito di 'Cuore d'Inchiostro'!:D Per curiosità, chi dei matti ha letto i libri di Zafòn?*-*
P.S.: Grazie infinite per i complimenti(Luna ringrazia u.u), e.. chiamami Amelie ;P

lacrimadicrisantemo ha detto...

Graceling è consigliatissimo *-*
Per venerdì prossimo abbiamo già programmi, ma posso vedere di parlartene al più presto perchè è un libro che ho amato :)
I libri di Zafòn escono dalla mia libreria, entrambe ottime letture dell'estate scorsa ^^

Fran: grazie per la "vera" descrizione, ma devo dire che non l'ho fatta nemmeno con tutte le buone intenzioni che ci metto nei miei scritti :P
Aspetta le altre recensioni, ogni matto ha la sua speciale icona votante U,U

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! Sono passata di qui perché cercavo pareri su questo romanzo che a me e ai miei amici è piaciuto molto. Forse sono strana io, ma le parti che hai citato sono più belle di quelle che hai corretto. Io sogno di diventare una scrittrice, quindi provo ad andare nel dettaglio e a non essere superficiale!
Hai scritto:

"Lo trascinarono all’esterno, e parve rammentarsi solo allora che il luogo in cui si trovava era ben altro che la squallida e angusta cella in cui aveva trascorso le sue ultime ore. Lo accolse un villaggio composto da piccole capanne dal tetto in paglia e con basse pareti, e più in fondo numerosi campi, irrigati grazie a un corso d’acqua già di per sé ricco di diramazioni, e che gli abitanti avevano convogliato in dei canali che percorrevano i terreni coltivati. Alberi e cespugli spuntavano qua e là, immoti, concentrandosi nei pressi di una fantastica cascata dalle acque azzurrine. Ess a si gettava da un’apertura posta a centinaia di metri più in alto, e nel suo salto prendeva chiare sfumature di ogni colore, pervadendo l’aria di piccole gocce che ti inumidivano il viso quasi fossero lacrime d’angelo, lo scrosciare dell’acqua nel suo getto costante che ti accompagnava, durante il giorno e la notte, imboccandoti alla porta dei sogni come un dolce fruscio. Tutt’intorno vi erano alte montagne dai costoni bruniti, fra cui a volte si scorgevano cavità più buie, segno della presenza di altrettante gallerie."

Io trovo l'intera parte troppo pesante, preferisco di gran lunga lo stile di Cienti, che comunque ha proprio la caratteristica di essere scattoso, veloce e superficiale. Non è un errore se è la norma, non so se riesco a spiegarmi; in caso contrario scusatemi, non ho mai scritto recensioni in vita mia!

Ely88

Anonimo ha detto...

Ho letto questa recensione con molto molto piacere! Questo titoletto era già scribacchiato nel mio Quadernino dei Libri da Comprare, ma penso che lo riandrò a cercare oggi stesso per cancellarlo il più in fretta possibile! Concordo anche sul fatto che, nonostante il contenuto non sia affatto da ammirare, la copertina sia davvero splendida! Ma penso che farò a meno, per una volta, di metterla in bella mostra sulle mie librerie! :D

Elisa

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